I finalisti di
CrashTest 2024
Finalmente possiamo svelarvi i quattro finalisti di questa XIII edizione di CrashTest Festival.
Vi aspettiamo a Valdagno dal 5 all'8 settembre per conoscerli e vedere i loro lavori.
Angelini, Pagani e Santamaria
con lo spettacolo
RMX
RMX nasce da una riflessione sul mito di Narciso e indaga la relazione tra l’essere umano e la propria immagine rappresentata. Passando dalla piena corporeità alla vaporizzazione digitale, i performer in scena si immergono progressivamente nella profondità dell’immagine. Due corpi e due smartphone, nella costante negoziazione tra il piano reale e quello mediato dal digitale, generano e manipolano contenuti audiovisivi in live per esplorare il concetto di spaesamento nell’era post-mediale.
Dimore Creative
con lo spettacolo
ECOLOGIA CAPITALISTA
Dio Non Fa La Differenziata
Sapevi che Groenlandia significa terra verde? Che un giorno Milano sarà una città di mare? Che tutto il pesce dell’Atlantico appartiene ad un unico uomo? E che l’acqua in bottiglia viene principalmente dall’Africa? Personalmente no, e sinceramente, non mi interessa...
Il racconto, la riflessione di un ragazzo rispetto al mondo che lo circonda. Il presente, il passato, ma soprattutto il futuro. Pensieri su grandi sistemi si intrecciano a piccole paure personali che non fanno dormire.
Labirion Officine Trasversali
con lo spettacolo
CUSPIDI
Un giorno normale.
Un Uomo fatto di Urla attraversa il suo presente una caduta alla volta.
Un Uomo fatto di Polvere trascina pezzi di sé camminando all’indietro.
Un Uomo fatto di Scatole pianifica la sua strategia per avanzare.
Tre finestre li stagliano sul fuori e sulle infinite possibilità che gli dona, secondo dopo secondo, contenuto dopo contenuto, lasciandoli immobili a guardare.
Nel frattempo degli Aggregatori affrontano la propria routine lavorativa tra appunti, algoritmi, gattini e tragedie.
Cartocci Sonori
con lo spettacolo
R.A.P.
(Requiem Al Poeta)
È tutto pronto per dar vita al requiem in programma, un requiem diverso da quello di Verdi o di Mozart. L’ultima preghiera al defunto da opera lirica diventa un concerto moderno.
Chi è mort* in tutto questo?
È morta l’arte, la democrazia, la pace, la classe operaia, il posto fisso, la rivoluzione, Dante, Ungaretti, ma anche Garrincha e Maradona e piano piano moriamo anche noi.
La performance è costruita come un album, all’interno del quale ogni pezzo apre ad un tema differente. Non c’è una storia da seguire, ma un’esperienza da vivere.